Bushido La Via del guerriero, Giangiacomo Feltrinelli Editore a cura mia e di Marina Panatero, traduzione dal giapponese di Yoko Dozaki
Nella trasmissione della loro saggezza, i samurai ci insegnano a vivere nel momento presente, a sconfiggere la paura e a non esserne più schiavi.
Il maestro Taisen Deshimaru in un suo insegnamento orale disse: “Le possibilità del nostro corpo e della nostra mente sono limitate: è la sorte della condizione umana.
Esiste una Via che permetta all’uomo di superare i limiti della propria natura? Di andare oltre se stesso?”.
La risposta è il Bushido, la Via del guerriero, il cui codice di condotta ha origine nel VII secolo a.C., poi raccolto e accresciuto in diverse fasi storiche a partire dal 1100.
Nella vittoria sulla paura della morte, raggiunta attraverso una costante speculazione sulla fine, sull’impermanenza dell’esistenza e sull’importanza di vivere nel momento presente, emergono l’attualità e l’universalità dello spirito samurai.
L’apprendimento, la formazione teorica e la filosofia risultano indissolubilmente connesse a forme di insegnamento buddhiste, scintoiste e Zen fondate sul rapporto maestro-allievo o a esperienze di vita in cui l’emulazione e la pratica sono incoraggiate e diventano fonte di stimolo a migliorare se stessi.
L’unico scopo della vita di un samurai è quello di prepararsi alla guerra. O meglio, alla morte. In questo libro, tradotte dai testi originali, le riflessioni dei più grandi maestri della disciplina.
“Puoi abbandonare il tuo corpo, ma devi preservare l’onore. Non perdere mai la Via” Miyamoto Musashi in Bushido. La Via del guerriero
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